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E' regolare un contratto ad uso transitorio (annuale) per camera arredata in appartamento 5 vani, ad un inquilino residente nella stessa città dell'immobile e che lavora per un ente pubblico con contratto a tempo indeterminato?
Come dice Valy, il discriminante per questo tipo di contratto è la breve durata (18 mesi max) e soprattutto il motivo della transitorietà, non importa se stesso comune o il lavoro a tempo indeterminato. L'inquilino può anche essere proprietario della casa a fianco...
Se quando il contratto scade l'evento di transitorietà non è passato credo si possa fare un Nuovo contratto, attenzione non è un rinnovo/estensione.
È un tipo di contratto con la data di scadenza incorporata, e non occorre lo sfratto se l'inquilino non se ne va alla data di fine: Lo puoi sbattere fuori di casa il giorno dopo automaticamente, non ci sono santi, occorre chiamare la forza pubblica per occupazione abusiva del suolo privato.
Mi spiace contraddire Romano, ma il contratto transitorio non si applica solo agli studenti fuori sede (quello si chiama specificamente "contratto per studenti fuori sede"), ma anche se non si è studenti, nel caso in cui si abbia la necessità di alloggiare da qualche parte per brevi periodi. Ciò che è assolutamente necessario è indicare nel contratto il motivo della transitorietà e il fatto di avere la residenza nello stesso comune non comporta nulla se, ad esempio, il motivo della transitorietà è che la propria abitazione di residenza è in ristrutturazione e quindi non agibile per un certo tempo.
Buongiorno,
il contratto di uso transitorio si utilizza per studenti o lavoratori che sono fuori dalla loro sede di residenza. In questo caso a mio parere risulterebbe inapplicabile questo tipo di contratto, ma si tratta di una normale operazione di affittacamere che ha un suo regolamento specifico.