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MissKitty

inquilino/a

Recesso da contratto di locazione commerciale cointestato

Buonasera, vi scrivo per esporvi la mia situazione e richiedere un consiglio.
Nel luglio 2016 ho stipulato un contratto di locazione per un locale commerciale con un'altra persona, con l'intento di esercitare due distinte attività, inerenti allo stesso settore con due distinte partite iva nello stesso spazio. Purtroppo, successivamente, sono venute a galla diverse questioni che hanno minato il proseguimento del rapporto di collaborazione con l'altra persona, la quale ha preso decisioni in totale autonomia su lavori che dovevano essere condivisi senza neanche presentare preventivi degli stessi per procedere alle valutazioni economiche del caso. Pertanto, senza neanche aver avviato fisicamente l'attività ed avendo dovuto pagare fino ad oggi le mensilità di fitto a vuoto, mi trovo nelle condizioni di dovermi staccare dal suddetto contratto.
Vi riporto quanto scritto sullo stesso: Con la presente scrittura privata, da valere ad ogni effetto e conseguenza di legge, il Sig. *** nato (ecc) nella qualità di usuario dell'immobile sito in ***, di seguito denominato per brevità "locatore", concede in locazione alla società *** rappresentata nel presente contratto dalla sig.ra *** ed alla società **** rappresentata nel presente contratto dalla sig.ra ***, IN SEGUITO DENOMINATI PER BREVITA' "CONDUTTORI", che accettano per sé e loro aventi causa, unità immobiliare sita in ***, e più precisamente magazzino commerciale sito al piano strada, composto da ***, ai seguenti patti e condizioni: (elenco solo la clausola interessata alla questione) 1- La locazione avrà durata di anni 6, con inizio dal *** al *** (ecc). IL CONDUTTORE HA LA FACOLTA' DI RECEDERE IN QUALSIASI MOMENTO DAL CONTRATTO PREVIO AVVISO DA RECAPITARSI A MEZZO DI LETTERA RACCOMANDATA ALMENO TRE MESI PRIMA DALLA DATA IN CUI IL RECESSO DEVE AVERE ESECUZIONE. (poi c'è questa clausola che non so se possa avere a che fare o meno con la questione) 2- I locali si concedono per uso commerciale con divieto di sub-locazione e cessione, anche parziale e divieto di mutamento di destinazione. _________ Come vedete c'è un po' di confusione sui soggetti coinvolti. Da quanto si evince siamo due soggetti obbligati in solido (correggetemi se sbaglio) ma ritengo che, vista la situazione, visti i gravi motivi rilevati e visto che con questa persona non voglio più avere nulla a che fare, io possa recedere autonomamente dal contratto di fitto dando il preavviso stabilito di tre mesi, lasciando che l'altra parte decida cosa fare di questo locale commerciale. La domanda è proprio questa, dato che dopo varie consultazioni tra "specialisti del settore", avvocati e internet ancora non ho chiaro se sia effettivamente così o meno, dato che c'è chi sostiene, con scarse motivazioni, che dobbiamo necessariamente dare disdetta congiunta per ritenersi valida (mi chiedo se io abbia firmato un contratto di fitto o un vincolo matrimoniale, egli stesso rescindibile tramite divorzio peraltro).
In attesa di un vostro gentile riscontro colgo l'occasione per augurare un buon nuovo anno!

  • Domandato da: MissKitty
  • Da 7 anni
  • Categoria: Disdetta affitto
Risposte (2)
Avv. Leonardo Lastru è stato il primo a rispondere
Avv. Leonardo Lastru è stata eletta la miglior risposta
  • Manfredi

    proprietario/a

    Salve, io mio consulente mi dice che non è possibile il recesso parziale per immobili ad uso non abitativo...esiste qualche limite di limite di legge in proposito? Grazie
  • Avv. Leonardo Lastru

    professionista

    Buon pomeriggio, e buon nuovo anno.
    Premesso che, secondo me, la situazione che ha esposto è molto complessa, e foriera di numerose problematiche tra le parti coinvolte, e per questo ritengo che la miglior cosa che possa fare sia affidarsi ad un legale esperto della materia, di sua fiducia, che possa assisterla per evitarle sul nascere, ove possibile, i problemi e conflitti che secondo me possono derivare dalla sua uscita dal contratto. Per rispondere alla sua domanda, da quanto ha riportato del contratto, risultate due obbligati in solido, conduttori entrambi dell'intero fondo, quindi il suo trasferimento, e la sua conseguente uscita dal contratto, a mio parere non vanno a mutare il contratto stesso, ne ad interromperne efficacia, durata, o altro. Da qui, sempre secondo me, non vedo necessità di ricorrere alla disdetta del contratto, dovendosi semplicemente integrarlo con una apposita scrittura che sancisca il passaggio da due conduttori ad uno solo, scrittura integrativa che poi, ritengo, andrà registrata presso la AdE. Ad ogni modo, si affidi ad un professionista di sua fiducia.
    Cordiali Saluti
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