Se il canone di affitto che chiedi è di una certa entità, male non farebbe far conoscere al futuro inquilino il rendimento energetico della abitazione, comunicando il consumo annuale per il riscaldamento. Ciao.

Sì, l’attestato di prestazione energetica diventa obbligatorio per immettere l’immobile nel mercato immobiliare, sia che lo si voglia vendere sia che lo si voglia affittare. È obbligatorio che l’attestato di prestazione energetica sia disponibile per i potenziali inquilini prima della firma del contratto: se tale certificato manca, le verrà applicata una multa che va dai 300 ai 1.800 euro in quanto proprietario dell’immobile.

Se gli estremi della classificazione energetica dell’appartamento in affitto non sono indicati nell’annuncio, inoltre, il responsabile dell’annuncio, che sia lei o l’agente immobiliare che segue la sua casa, viene multato con una sanzione dai 500 fino ai 3.000 euro.

Negli annunci quindi dovrà essere indicato l’IPE, cioè l’indice di prestazione energetica, che indica il consumo di kilowatt annui per ogni metro quadro dell’immobile. Viene inoltre abrogata la possibilità per il proprietario di autocertificare un immobile in classe G, per cui anche per gli immobili vetusti che ricadono nella categoria energeticamente peggiore, è necessario munirsi di attestato: infatti va calcolato l’IPE, per permettere ad un potenziale inquilino di avere una contrattazione trasparente.

Per ottenere l’attestato di certificazione energetica, che da giugno 2013 si chiama “attestato di prestazione energetica" per il suo immobile in affitto a Verona; dovrà rivolgersi ad un professionista autorizzato dalla Regione Veneto operante sul territorio di Verona.

Per reperire un professionista è sufficiente contattarlo privatamente, recuperando il nominativo online, presso il Comune o presso un’agenzia immobiliare. Per scegliere il professionista più adatto alle proprie esigenze si richiedono i preventivi per una certificazione di base, e normalmente parte del costo si può abbattere munendosi della documentazione relativa all’immobile e fornendola al certificatore senza che sia lui o lei a doversi incaricare del reperimento.

L’iter, una volta scelto il professionista, prevede un sopralluogo, il calcolo della dispersione dell’immobile, la valutazione dell’efficienza degli impianti, la valutazione delle possibili migliorie, la redazione dell’attestato e l’invio all’ente di competenza.