Buongiorno, non ti risulta per il semplice motivo che evidentemente applicavi il canone di affitto mensile "per sentito dire" come media affitti di zona, e non su basi matematiche certe, quali ad esempio la collocazione di questo immobile secondo i parametri ACE, e relativo calcolo di affitto mensile.

Non mi risulta che la categoria energetica di appartenenza abbia alcuna attinenza col canone di affitto. Quello che c'è da pagare come affitto è scritto nel contratto, non sulla bolletta del metano. E quello che c'è scritto nel contratto è frutto di una contrattazione avvenuta a suo tempo tra locatore e locatario. CONTRATTO= ACCORDO SCRITTO TRA LE PARTI. Nulla vieta una rinegoziazione, una volta rilasciato l'APE, ma il locatore non ha alcun obbligo ne di aumentare ne di diminuire nulla e nemmeno di correre a far fare un APE per un immobile già locato, se non a scadenza del contratto. . Così a me risulta, poi magari mi sbaglio. Ma perchè gli italiani sottoscrivono allegramente i contratti e poi si scervellano per non rispettarli?  Che Paese di caciottari, bravi solo a tirare in ballo i sindacati. Buoni, quelli.......

Buongiorno, è certo che il canone di affitto è in base alla categoria di appartenenza ACE attribuita a questo immobile. A dire il vero non mi fornisci nessun elemento di valutazione, e senz' altro si tratta di un appartamento facilmente collocabile in classe G (la peggiore), essendo stato costruito negli anni 70. Di conseguenza, se il locatore dei tuoi genitori non vuole far classificare questo appartamento da un professionista preposto al rilascio della classificazione ACE, devi recarti presso una delle associazioni del SICET o del SUNIA, per verificare che l' affitto mensile corrisponda agli affitti della tua zone inseriti nella classe di appartenenza G.